Supercoppa Italiana FC Juventus v AC Milan 4-5 (dcr)

Brucia perdere,  brucia soprattutto perdere una finale, conta poco con chi perche’ una finale , una coppa, sia pur di un’importanza relativamente modesta è sempre un trofeo  e noi nella nostra bacheca di quei trofei li ne abbiamo qualcuno,  poi c’e’ il discorso di perdere con i milanisti ,  in tanti avranno pensato a quei  maledetti rigori di Manchester , poi pero’ c’e’ da dire che non si puo’ fare una tragedia ogni volta che perdiamo una partita, siamo in testa al campionato con merito, siamo agli ottavi di Champions da primi del girone con buone prospettive di  proseguire il cammino ai quarti , indubbiamente i gufi, i menagrami ci devono sempre essere e ci sono sempre stati da che mondo e’ mondo,  noi ne siamo pieni e di molti ne faremmo volentieri a meno, vecchia polemica ma sempre attuale,  siamo milioni di juventini in Italia ma quanti lo sono sul serio ?  Questa finale giocata in mezzo ai beduini non ci piace , non ci piace la sede logistica decisa dalla Federazione che in nome di quattro denari sta continuando a sputtanare il calcio italiano di per se gia’ malridotto e deriso da tutti peraltro piu’ che giustamente per l’inadeguatezza strutturale e di chi gestisce , che si chiami Tavecchio , Osservatorio del Viminale  o Sky con continui divieti , orari impossibili , calcio spezzatino , stadi vetusti e superati,  ma il colmo dei colmi e’ andare a giocare una coppa Italiana in Qatar con zero tifosi se non stupidi visitatori come fossero in uno zoo , intendiamoci  onore a quei pochi ultras di entrambe le fazioni ad aver presenziato a Doha ma qual’e’ il significato di tutto questo ? Ce lo spieghino , ce lo spieghi soprattutto Galliani lontanissimo parente del dirigente che e’ stato, il quale ha pubblicamente detto che nel prossimo futuro auspicherebbe   addirittura di  giocare  partite della serie A a Doha , senza parlare della sceneggiata veramente ignobile seguita al ritardo del volo con minacce nemmeno tanto velate di voler chiedere il rinvio per presunti svantaggi che avrebbe ricevuto il Milan, per chiudere in bellezza con le battute di un Berlusconi alla canna del gas , evidentemente non solo come politico ma a 360 gradi,  una volta faceva ridere oggi fa tanta tristezza …… Comunque sottolineiamo come se una coppetta come questa  a vincerla sono  gli altri automaticamente diventa  un trofeo importante ,  abbattiamogli le mani quindi al grande Milan vincitore di 7 champions league , alcune delle quali di culo,  accolto da tifosi festanti alla Malpensa   dopo NOVE ANNI  da Atene e attendiamo fiduciosi il Closing di quei pezzenti …….

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LA PARTITA:   Max Allegri recupera Pjanic e conferma così l’undici iniziale che ha battuto la Roma nell’ultimo turno di campionato. Ancora in panchina Dybala, l’attacco bianconero è formato da Mandzukic e Higuain. Dall’altra parte, Montella punta su Bacca preferendolo a Lapadula.

Pronti via e Sturaro impegna subito Donnarumma, ma la sua conclusione viene parata agevolmente dal numero uno rossonero. Al 7’ è Mandzukic a chiamare in causa l’estremo difensore milanista, il portiere si rifugia in angolo. Al 10’ ci prova Alex Sandro , ma il suo tiro finisce tra le mani di Donnarumma. Dopo dieci minuti la trama del match è chiara: la Juve fa la partita, il Milan si difende e prova a ripartire.

Al 13’ Paletta atterra Higuain al limite dell’area, la seguente punizione di Pjanic è disinnescata dalla barriera. Al 18’ Sturaro sfiora il vantaggio trovando la grande risposta di Donnarumma, ma l’occasione sciupata dall’ex giocatore del Genoa anticipa solo di qualche secondo la rete bianconera: corner di Pjanic, Chiellini anticipa tutta la difesa del Milan e di esterno destro al volo porta in vantaggio la Juventus.

La risposta degli uomini di Montella giunge al 20’ con Suso che da destra lascia partire un mancino a giro che sibila non lontano dai pali della porta di Buffon. Al 32’ Allegri è costretto ad effettuare il primo cambio: Alex Sandro accusa un problema muscolare e deve lasciare il campo, al suo posto Evra. Brutta notizia per i campioni d’Italia che perdono uno dei giocatori più in forma. Intanto al 34’ ecco il primo giallo del match sventolato a Lichtsteiner, autore di un fallo su Bonaventura.

La perdita di Sandro viene accusata particolarmente dalla Juve, il Milan sale d’intensità, guadagna metri e così facendo trova il pareggio: al 38’ Suso pennella un cross perfetto per la testa di Bonaventura che supera l’incolpevole Buffon. Lo schiaffo subìto scuote la Signora e ci vuole un intervento super di Abate per evitare la deviazione sotto porta di Sturaro servito da Mandzukic. Proprio il croato suona la carica e al 43’ costringe Romagnoli al fallo, ammonito il difensore milanista. Dopo due minuti di recupero, l’arbitro Damato fischia la fine del primo tempo. Grande Juve per venti minuti, ma una volta calato il ritmo il Milan ha saputo reagire. All’intervallo è 1-1.

La seconda frazione si apre con il Milan più intraprendente e la Juve sulla difensiva, ma al 55’ si vede finalmente Higuain che spaventa Donnarumma con una conclusione da fuori. Il tiro dell’argentino è però un episodio isolato, i rossoneri sono padroni del gioco e addirittura colpiscono una traversa con Romagnoli. Al 59’ sussulto Juve: Khedira con un tiro da fuori chiama Donnarumma al miracolo, prodezza dell’estremo difensore. Al sussulto bianconero, il Milan risponde con una fiammata che Bacca non riesce a trasformare in gol. La Juve è in difficoltà, a questo punto Allegri sorprende e manda in campo Dybala al posto di Pjanic: la Joya si piazza dietro a Higuain e Mandzukic, in posizione di trequartista. L’inerzia della gara sembra cambiare, i bianconeri trascinati dalla verve del loro numero 21 tornano padroni del gioco e si fanno nuovamente pericolosi in avanti e al 76’ è proprio Dybala a impensierire la difesa di Montella con una rasoiata che termina la propria corsa non lontano dalla porta.

Un ulteriore imprevisto però si abbatte sul team di Allegri. Anche Sturaro alza bandiera bianca a causa di un infortunio muscolare, spazio quindi al terzo e ultimo cambio ovvero Mario Lemina. Al 82’ sulla testa di Bacca capita il match point, il centravanti colombiano del Milan trova però la grande opposizione di Gigi Buffon. A questo punto la Juve sembra non averne più, il Milan torna a premere sull’acceleratore ma l’equilibrio non si schioda. Si va dunque ai tempi supplementari.

L’inizio dell’extratime è al cardiopalma: Buffon si supera su Bonaventura, la sua respinta capita sui piedi di Bacca che a porta vuota esita e perde il tempo per battere a rete. Errore davvero clamoroso. I bianconeri sono alle corde e non hanno più sostituzioni, Montella invece può ancora giocarsi due carte (avendo inserito il solo Pasalic nel corso della ripresa) e opta per il doppio inserimento di Antonelli e Lapadula che sostituisce Bacca. I primi quindici minuti terminano in parità.

Il secondo supplementare si anima dopo cinque minuti di gioco quando viene annullato (giustamente) un gol ad Evra. A cinque minuti dalla fine Dybala decide di restituire il favore di Bacca e fallisce la palla del 2-1 in maniera atroce: traversone di Evra che taglia la retroguardia milanista, l’argentino dovrebbe solo appoggiare la sfera in rete ma opta per una conclusione tanto potente quanto imprecisa che si alza sopra la traversa. L’ultima emozione è un rigore richiesto da Evra per un tocco di mano di De Sciglio in area rossonera, l’arbitro opta per l’involontarietà e l’interpretazione sembra corretta. Non sarà un rigore a decidere la Supercoppa, ma i rigori.

Parte la Juve con Marchisio che spiazza Donnarumma. Il Milan risponde con Lapadula, para Buffon. L’errore dell’ex giocatore del Pescara è seguito da quello di Mandzukic che colpisce la traversa, Bonaventura allora pareggia i conti. Tocca a Higuain: gol. Anche Kucka non sbaglia, gran conclusione. Khedira riporta avanti la Juve, Suso beffa Buffon. Tocca a Dybala, miracolo di Donnarumma. È Pasalic a mettere la firma sulla vittoria rossonera. Finisce così, come già accadde qui a Doha due anni fa. La Juve s’inchina, ha vinto il Milan.

IL TABELLINO:

JUVENTUS: Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro (32′ Evra); Khedira, Marchisio, Sturaro (78′ Lemina); Pjanic (67′ Dybala); Mandzukic, Higuain. A disp. Audero, Neto, Benatia, Cuadrado, Hernanes, Barzagli, Pjaca, Asamoah, Coccolo. All. Allegri.

MILAN: Donnarumma; Abate (102′ Antonelli), Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli (74′ Pasalic), Bertolacci; Suso, Bacca (102′ Bacca), Bonaventura. A disp. Gabriel, Luiz Adriano, Honda, Niang, Mati Fernandez, Gomez, Poli, Zapata, Sosa. All. Montella.

ARBITRO: Damato di Barletta.

AMMONITI: 35′ Lichtsteiner (J), 43′ Romagnoli (M), 58′ Kucka (M), 70′ De Sciglio (M), a tempo scaduto Higuain (J).

RETI: 18′ Chiellini, 38′ Bonaventura.

SEQUENZA RIGORI: Marchisio gol, Lapadula parato, Mandzukic traversa, Bonaventura gol, Higuain gol, Kucka gol, Khedira gol, Suso gol, Dybala parato, Pasalic gol

LE REAZIONI A CALDO DOPO LA PARTITA:  

Tensione Juve, furia Allegri: “Li prendo a calci nel sedere”
Dure parole dell’allenatore dopo la Supercoppa e sfogo con Marotta e Paratici

La vera partita di Massimiliano Allegri comincia dopo la riffa dei calci di rigore, quando la Supercoppa è appena andata al Milan, e alla Juve non resta che la delusione. E la rabbia, appunto, che l’allenatore grida in faccia all’ad Beppe Marotta e al ds Fabio Paratici. La scena viene ripresa da una telecamera a bordo campo, e bastano pochi minuti perché inondi il web. «Li prendo a calci nel culo», urla Allegri, che gesticola e quasi non sta nella giacca. Altre due parole, e poi cammina via.

Poco prima Allegri s’era sfogato anche con Gigi Buffon, che ne ascoltava le riflessioni, a volume alto, annuendo con la testa. Così come, qualche minuto prima dei rigori, lo stesso tecnico aveva urlato a Higuain: che, in ogni caso, non aveva fatto uno piega. Solo quando è scesa la notte, prima di decollare per l’Italia, Allegri ha ritrovato la sua consueta saggezza e tranquillità, nel solito tweet: «Errori e stanchezza ci condannano. Riposiamo per ripartire, la strada è ancora lunga». E, si deduce, piena di ostacoli. Da risolvere prima che torni la Champions, a febbraio, quando i duelli si dovranno vincere, a tutti i costi.

SQUADRA SCOLLATA
Di certo ieri a sera a Doha, la squadra bianconera è parsa scollata nell’animo e nei reparti: dopo il vantaggio iniziale di Chiellini, s’è fatta raggiungere, e poi sopraffare, almeno nel ritmo e nalla voglia di vincere, da un nemico che aveva meno forza e qualità. Per non parlare del gioco: non esiste che uno come Higuain non abbia una palla gol che sia una, decente e pulita, in 120 minuti. Più di una cosa, non va.

LA GESTIONE DI DYBALA
Così com’è ovvio che bisognerà affrontare la situazione di Paulo Dybala. Allegri è sempre stato lungimirante con l’argentino, ma ora, da qualche giorno, il giocatore non era sereno. Come avesse perso qualche certezza. Dopo l’infortunio era rientrato, giustamente con un graduale warm-up, ma poi, in partenza, se n’è rimasto in panchina anche a Doha, dopo 40 minuti giocati tra Dinamo Zagabria, derby con il Toro e Roma. E su di lui, in Qatar, Allegri ci è andato giù dritto: «Non sono pentito di non averlo fatto giocare titolare: dopo ha avuto il tempo per provare a fare, e doveva farlo». Dovranno chiarirsi.